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Avatar di Angela

Un’osservazione: mi sono trovata anch’io, due volte, nella situazione di considerare un’interruzione lavorativa momentanea, sono dipendente e il contratto lo prevede, non l’ho fatto in parte per le valutazioni da te descritte e in parte, banalmente, perchè mi mancava il mio lavoro: adoro i miei bambini ma dopo qualche mese la vita di pannolini, latte e pappe può essere pesante. Risultato: la prima volta ho staccato 9 mesi l seconda 6 ma in entrambi i casi sono stata messa da parte, non mi sono stati riconosciuti gli scatti e gli avanzamenti che mi erano stati prospettati e di fatto sono stata penalizzata poiché appena andata il maternità hanno assegnato il mio ruolo ad uno de l mio team lasciando invariata la situazione al mio ritorno. In sintesi in Italia, nella maggior parte dei casi, vieni comunque penalizzata e in questa ottica secondo me andrebbe valutata la scelta.

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Avatar di Emanuele
Nov 28Modificato

È vero che la "matematica a breve termine” porta a sbagliare. Ovviamente ogni caso è a sé, ma la perdita diventa più grossa se si considera che non si perdono i 5 anni di stipendio "iniziale" ma quelli finali. La differenza fra 30 anni di lavoro (30.000€ più il 3% annuo) e 25 anni di lavoro è tipo di 330.000€. Anche immaginando una crescita bassa dell'1%, sono comunque quasi 200.000€. Poi certo, a questo bisogna togliere quanto si spende in tate e asili. Quanto sarà, 100.000 euro? La differenza rimane comunque 230.000€. Che ok non sono i 230.000€ di oggi, perché c'è l'inflazione, ma anche immaginandola al 2%, equivalgono a tipo 175.000€ di oggi, quasi sei interi anni anche considerando che si risparmiano soldi. Ognuno deciderà quanto impattano questi soldi sulle proprie preferenze, magari qualcuno può pensare che per l'equivalente di 6000€ l'anno valga la pena.

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Avatar di Laura

Come sempre questa NL è spunto di grandi riflessioni e punto di partenza per grandi approfondimenti . Oggi sono partita da qui e sono arrivata alla ricerca su Google: orari scuola primaria. Sono d'accordo con quanto riportato; inoltre se i costi esorbitanti dei nidi non sono per sempre, possono comunque esser seguiti a ruota da quelli della scuola dell'infanzia (se ad es. l'orario/aperture della scuola pubblica non coincidono con gli orari/aperture del lavoro full time dei genitori expat senza welfare all'italiana (aka i nonni)). E allora si tratta di fare una matematica a lunghissimo termine con impatti altrettanto lunghi. Va fatta, per il portafoglio e/o per quello che sta dietro lo stesso (quando lo teniamo nella tasca alta della giacca).

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