La cosa che più mi è rimasta impressa di Bambi, quando l’ho visto per la prima volta, è la frase di Tamburino o meglio, l’insegnamento che la mamma di Tamburino gli ha impartito. “Quando non sai che cosa dire, è meglio che non dici nulla”.
A 20 anni volevo essere famosa, a 30 anni autorevole. Adesso che i 40 anni si avvicinano, voglio solo farmi i fatti miei. Quando ho iniziato a stare su Internet ho capito che poteva essere il mezzo per esprimere le mie presunte potenzialità anche se vivevo alla periferia dell’impero. Sono passata attraverso le fasi del personal branding, dell’influencer marketing, sono diventata a mio modo una internet person. Non voglio più esserlo.
Non credo che contribuire al rumore di fondo sia un gran servizio a noi stessi e agli altri e sempre più spesso mi sono ritrovata a dover crearlo, pur di esistere agli occhi di persone che non conosco, per un obiettivo che a un certo punto non mi è stato più nemmeno tanto chiaro.
Pensavo di aver risolto questo malessere aprendo questa newsletter, che mi ha regalato tante gioie ma che - settimana dopo settimana - è diventata l’ennesima cosa da dover fare, invece che da voler fare.
Questo giro immenso di parole serve a dire che la newsletter si prende una pausa a tempo indeterminato. È pieno di risorse, lì fuori, ben fatte e complete, che possono guidarvi nel gestire meglio i vostri soldi e il vostro tempo.
La “strategia” della mia vita non contempla più l’essere una persona presente online in modalità strutturate e che occupano il mio tempo di prepotenza.
Se non ti fa stare bene, non ti rende una persona migliore o non ti porta un riscontro economico, non lo fare. L’ho letto da qualche parte e penso che questa massima farà la fine della frase della mamma di Tamburino, incorniciata tra i miei neuroni, per arginare gli slanci insensati che ogni tanto mi vengono.
Sembra una newsletter malinconica, ma non lo è.
Sono sollevata, giuro. Dopo circa 300 domeniche passate a fare la 52 week challenge insieme, mi fermo.
Grazie per questo viaggio insieme. La challenge la finite da soli, vi metto lo schema dei numeri che mancano.
Da qualche parte si deve pur cominciare, ma anche finire.
Come hai riassunto bene i tu il passare del tempo e delle priorità personali, nessuno davvero. Prenditi tutto il tempo che vuoi, io sono grande fan delle newsletter (e in generale della produzione di pensiero) che si prende il tempo di cui ha bisogno e di cui ha voglia, anche se vuol dire saltare un mese, una settimana o pure un anno. Grazie di tutto fino a qui, e torna se e quando ti andrà, che noi ti si legge sempre volentieri.
“La challenge la finite da soli” poster 2025