Quanto ti costa lavorare?
Lavorare non è gratis per nessuno, ma per alcuni lo è ancora meno.
Il lavoro si paga, ma non mi riferisco al fatto che nessuno dovrebbe lavorare in cambio della gloria. Il lavoro va sempre pagato, ma qual è il prezzo del lavoro per chi lavora?
Possiamo cominciare elencando le spese che abbiamo sostenuto per formarci: corsi professionali, università, certificazioni, aggiornamenti richiesti per legge (un abbraccio forte a te che insegni o vorresti farlo).
C’è il costo degli spostamenti, l’auto che hai dovuto comprare con tutti i suoi annessi e connessi o l’abbonamento ai mezzi che ogni mese va rinnovato.
Internet, elettricità, il costo di allestimento di una postazione in casa, spese che solo di recente alcune aziende illuminate hanno iniziato a rimborsare ai propri dipendenti.
E se non sei dipendente, oltre ai costi di cui sopra, aggiungiamoci anche la strumentazione. Un portatile, un mouse o una tavoletta grafica, tastiera, magari un doppio schermo.
Se hai cominciato a fare i conti e hai detto stop perché ti gira la testa, ti capisco. Se sei freelance sai che devi aggiungere anche le spese per le “pubbliche relazioni”, gli eventi di networking e la promozione dei tuoi servizi online. Vale che tu sia un idraulico o una grafica. Difficilmente senza una rete e un buon passaparola alimentato da una decente presenza online troverai clienti.
Quando lavorare costa 24.000 sterline
Mustafa ha 29 anni ed è graphic designer freelance.
Al momento, però, ha dovuto interrompere la sua attività. Mustafà, sua moglie e la loro bambina sono riusciti a scappare da Gaza. Sua moglie è incinta al momento.
Si trovano in Egitto dopo aver speso tutti i loro risparmi per ottenere i permessi necessari e salvarsi.
Durante questi mesi in guerra in Palestina, a seguito di un attacco aereo israeliano ha perso il padre, un fratello, due cognate e due nipoti. Cinque dei figli dei suoi fratelli sono stati evacuati per ragioni sanitarie negli Emirati. Sono bambini e bambine, gravemente feriti.
Ho scoperto la sua storia tramite Gaza Kinder Relief, che si occupa di evacuazioni di bambini che hanno bisogno di cure mediche.
Per Mustafa, lavorare di nuovo ha un prezzo. Il prezzo di un computer adatto al graphic design (2500 sterline), programmi e altre attrezzature necessarie (2500 sterline), la tranquillità di poter nutrire e proteggere la sua famiglia per qualche mese mentre lui si rimette in pista con il lavoro (6000 sterline coprono 6 mesi di spese per vivere dignitosamente in Egitto).
Poter lavorare con la mente serena è un privilegio che auguro a Mustafa di tornare ad avere presto. Di certo non potrà farlo finché della Palestina saranno solo macerie, ma sarà senza dubbio impossibile farlo finché i suoi due fratelli, sua cognata e suo nipote resteranno ancora a Gaza. Un permesso per lasciare Gaza costa 5000 sterline per un adulto, 2500 per un bambino.
Lavorare, per Mustafà, ha il prezzo altissimo di dover chiedere aiuto, perché da solo non ce la fa.
Mustafa, tramite una persona intermediaria, ha aperto un Gofundme per rimettersi a lavorare e provvedere non solo alla sua famiglia ristretta, ma a ben 17 persone della sua famiglia allargata. Nella pagina di raccolta fondi puoi trovare il prospetto di come saranno spesi i soldi che la famiglia sta raccogliendo.
Ci sono tante storie personali che si intrecciano con la storia di due popoli da sempre in conflitto. Non possiamo aiutare tutti ma questo non significa che non possiamo aiutare nessuno.
Mi sono legata alla storia di questa famiglia perché mi sembra quasi di conoscerlo, questo ragazzo che si guadagnava da vivere con il suo computer e la sua creatività. Mi sembra di conoscere sua moglie, incinta, in un Paese che non è il suo, preoccupata della sua bambina e di quella o quello che sta per arrivare, sapendo che può contare, al momento, solo sulla generosità altrui.
Ho deciso di aiutarli e ti chiedo, se puoi, di fare lo stesso.
Se vuoi seguire la famiglia Hanouna e offrire loro supporto diretto, li trovi su Instagram.
Incipit della settimana
Abulhawa, Ogni mattina a Jenin, Feltrinelli
Questa settimana faccio un’eccezione più unica che rara consigliando un libro che ho appena ordinato. È la storia di quattro generazioni di una famiglia palestinese, raccontata dall’ultima delle discendenti, che si intreccia con la Storia. Me ne avevano parlato anni fa, l’avevo archiviato non so dove nella mia mente. Credo che per me sia arrivato il momento di leggerlo.
52 week challenge
Una cifra piccola, che puoi decidere se accantonare o donare. 5 euro.
Comunicazioni di servizio
Recuperiamo la newsletter sul time management domenica prossima, l’argomento di oggi mi sembrava più pressante.
A agosto Incipit non va in vacanza ma andrà online in versione light, con una raccolta di letture adatte per le ferie. Vi prometto un mix di saggi e letteratura e pochi, pochissimi mattoni. E la challenge.