Ep 2 - Purpose, obiettivi e altre cose rubate al marketing
Spesso ci si chiede cosa si porta nel proprio lavoro. Io ho capito che poteva essere il mio lavoro a portare qualcosa a me. Ovvero, come ho usato il marketing per iniziare a risparmiare.
Nel periodo in cui ho lavorato come digital strategist in un’agenzia di consulenza, trascorrevo le mie giornate a spiegare ai clienti come raggiungere obiettivi di medio e lungo periodo, elaboravo roadmap che illustravano le magnifiche sorti e progressive dei brand che si affidavano alle mie cure.
Nello stesso periodo, la mia situazione finanziaria era un disastro. Non avevo alcuna strategia, l’obiettivo da raggiungere era triangolare l’arrivo dello stipendio con l’uscita dell’affitto, possibilmente piangendo miseria davanti a un vodka sour.
Come potevo essere così sicura di cosa dovesse fare un brand con 100 anni di storia per avere successo per altri 100 anni, ed essere al contempo incapace di pianificare come sarei arrivata alla fine del mese?
Il giorno in cui trovai il purpose (o lo scopo, per dirla meglio)
Un giorno, con tutta la serenità del mondo, il mio fidanzato mi disse che a Londra c’era un concertino che voleva vedere, che potevamo farci ospitare da un’amica e che insomma, bastava prendere gli aerei, era fatta. Eravamo alla fine del mese, lo stipendio sarebbe arrivato il 10, sul mio conto c’era giusto la quota dell’affitto da pagare entro il 5, e niente più.
Non potevo andare. Non solo per i 50 euro di biglietto aereo, ma per tutto quello che comporta un fine settimana fuori, cenare, pranzare, spostarsi. Io quei soldi non li avevo, perché avevo scelto di buttare deliberatamente e per l’ennesima volta lo stipendio in cazzate.
Scommetto che ti aspettavi una storia più edificante, fatta di fantasmi che vengono in sogno a indicare la verità.
No invece, io ero lì, sul divano, a dire che non potevo andare e a rifiutare i suoi numerosi tentativi di pagare tutto anche per me, e nel frattempo pensavo a tutti i posti dove non ero mai stata perché, non ho mai soldi per fare qualcosa di diverso.
Ho iniziato a risparmiare perché volevo spendere meglio i miei soldi.
Scaricare l’estratto conto e guardare in faccia le proprie spese può essere un’esperienza non piacevole. Nessuno impazzisce all’idea di guardare in faccia le conseguenze delle proprie azioni, se sa che queste sono disastrose o giù di lì.
Io l’estratto conto non lo guardavo mai. Avevo aperto il conto in quella banca perché regalavano una piastra per capelli, pensa come stavo messa.
Quel giorno sul divano, però, ho trovato una motivazione forte per farlo e per iniziare a risparmiare, smettendo di credere che farlo fosse un modo per non godersi la vita.
Nel marketing, il purpose aziendale è l’impegno verso qualcosa che va oltre il profitto, è strategico perché trascende l’immediato, è proiettato al futuro, slitta la prospettiva dalla tattica alla strategia.
da: i miei appunti dalla lezione sul purpose del prof. Kotlar alla GSOM del Polimi
Avere una motivazione forte (non nobile, non valida, non socialmente encomiabile), una motivazione forte per te è quello che ti fa superare la paura dell’estratto conto.
Il segreto per cui la 52 week challenge funziona
“Ma io sono motivata, voglio risparmiare!” Sì, ma quanto? E per fare cosa?
Se a queste domande non hai una risposta, la tua motivazione al risparmio è generica, quindi debole. Svanisce nel tempo. E questo lo sai, perché ti è successo molte volte, almeno tante quante è successo a me.
La motivazione senza costanza è un pensierino di Natale a cui la maestra dà “ottimo” perché a Natale siamo tutti più buoni. Non vale niente.
Il motivo per cui la 52 week challenge funziona da anni per tante persone come te è che ha:
un obiettivo specifico e realistico: 1378 euro
un tempo definito: un anno
una motivazione rilevante, diversa per ognuno di noi. Questo è l’aspetto più importante, perché sapendo dove si arriverà, si inizia a fantasticare sulla destinazione della cifra. Le cose cominciano a diventare vere, anche se in mano abbiamo solo 3 euro. Non conosco nessuno che abbia iniziato la challenge senza pensare a cosa fare con quei 1378 euro.
Cominci a capire dove voglio arrivare?
Gli obiettivi SMART non servono solo per le slide di marketing
Secondo la teoria degli obiettivi SMART , bisogna perseguire traguardi che siano
Specific,
Measurable,
Achievable,
Relevant,
Time-bound,
ossia specifici, misurabili, raggiungibili, rilevanti, con una scadenza temporale.
In assenza di queste caratteristiche, siamo al livello i sogni son desideri.

C’è una cifra specifica o una percentuale delle tue entrate che vorresti risparmiare?
Come intendi misurare i risultati intermedi? Controllerai ogni settimana? Ogni mese?
Hai davvero pensato con i piedi per terra? Quante possibilità reali hai di raggiungere l’obiettivo?
Cosa vuoi fare con quella cifra? Che rilevanza ha nella tua vita quello che vuoi farci?
Che tempo ti stai dando per risparmiare la cifra che hai in mente?
Sul divano di quella casa che dividevo con il mio fidanzato, piccola, al piano ammezzato e con una scala a chiocciola che esisteva al solo scopo di uccidermi, ho capito che nello spendere meglio i miei soldi c’era anche la necessità di vivere in un posto migliore di quello che avevamo trovato.
Il mio obiettivo era di risparmiare nel giro di un anno circa 2000 euro per poter coprire la mia parte di caparra, anticipi ed eventuale agenzia per un nuovo appartamento. Era un obiettivo fattibile.
Prestami le dita che facciamo due conti e stabiliamo un obiettivo fattibile
Se al mese guadagno 100 sesterzi e ne spendo 60 di spese fisse, con i restanti 40 devo fare la spesa e pagarmi un po’ di sana e necessaria vita sociale.
Per comodità diciamo che ho 10 sesterzi a settimana. Posso ritenere realistico di spendere 8 e tenere da parte 2 a settimana, per un anno, ogni settimana?
E cosa posso fare con i 104 sesterzi che avrò alla fine dell’anno?
Prendi carta e penna, oppure un foglio excel e fai due conti, che quel viaggio a New York non si paga da solo.
L’incipit della settimana
Chiamatemi Ismaele. Qualche anno fa - non importa ch'io vi dica quanti - avendo poco o punto denaro in tasca e niente che particolarmente m'interessasse a terra, pensai di mettermi a navigare per un po', e di vedere così la parte acquea del mondo. Faccio in questo modo, io, per cacciar la malinconia e regolare la circolazione
Herman Melville, Moby Dick, Ed Feltrinelli
Se non ce l’hai, lo trovi qui. (il link è affiliato)
fonte dell’illustrazione: Art of Clem
52 week challenge: 36 sesterzi euro
e siamo già a 46.
Per chi è qui da oggi:
Si tratta di un sistema molto semplice di risparmio che consiste nel mettere da parte ogni settimana la cifra corrispondente al numero della settimana stessa. Così facendo si arriva ad accumulare la bellezza di 1378 euro in un anno.
In sostanza, alla fine della prima settimana dell’anno, ossia domenica, si mette da parte un euro, alla fine della seconda, due euro e così via, fino ad arrivare alla 52esima settimana dell’anno in cui si mettono via 52 euro. Puoi farla anche al contrario.
Poi c’è il metodo random, la cifra la decido io alla fine della newsletter. Prendere o lasciare. Altrimenti puoi scaricare il prospetto tradizionale o inverso che trovi nel primo numero di Incipit. O qui, se eri tra le persone a cui il link dava errore.